
I DESIDERI E I BISOGNI DEI RAGAZZI
PARLIAMO DI EDUCAZIONE
In data 22 settembre 2018 si è tenuta la giornata conclusiva degli Stati Generali dell’Educazione organizzata dall’Agenzia per la Famiglia del Comune di Genova: esperti ed autorità nei diversi ambiti dell’educazione si sono confrontati in tavole rotonde molto interessanti, dove i giovani erano al centro dell’attenzione.
A parte le numerose riflessioni sull’educazione, è emerso che a Genova c’è un fittissimo sottobosco di associazioni di ogni genere e tipo che rispondono ai bisogni più vari e profondi delle famiglie con grande sensibilità e umanità. Le istituzioni hanno riconosciuto la ricchezza di queste associazioni per interventi e servizi che da sole non riescono a fornire.
E fra tutte queste associazioni c’ero anch’io, nel mio piccolo, con il mio metodo StudiAmo che offre il servizio di educare i ragazzi allo studio e di supportare le famiglie in questo.
LE RICHIESTE DEI RAGAZZI
Ma quello che mi piace sottolineare in questo post è l’intervento di un gruppo di adolescenti che, attraverso una toccante rappresentazione teatrale, ha espresso le esigenze dei giovani. Ecco i loro bisogni:
- essere se stessi
- essere ascoltati
- essere visti per quello che sono
- essere lasciati liberi di dare voce ai propri sogni
- essere maggiormente capiti
- ricevere maggiore fiducia
- poter fare errori senza conseguenze pesanti
I ragazzi hanno chiesto un maggior dialogo ed una maggiore collaborazione tra il mondo dei giovani e il mondo degli adulti perchè si sentono chiamati a trasformare il mondo e quindi hanno bisogno del nostro supporto e non dei nostri rigidi diktat.
I giovani ci stanno chiedendo spazio, amore, riconoscimento.
E allora mi viene da dire che l’educazione è il contrario di quello che tutti pensiamo: educazione è fare un passo indietro da parte nostra, è non trasmettere ai ragazzi il nostro credo perchè è solo nostro, frutto della nostra esperienza, ma di lasciare che i giovani si formino il loro tanto la vita fin dalla nascita li ha forniti di un patrimonio di saggezza e di valori, devono solo vederli e sentirli.
Educazione è un passo indietro anche per non trasmettere ai ragazzi le nostre paure, per non proiettare in loro i nostri desideri, le nostre ambizioni o le nostre insoddisfazioni.
Educazione è lasciare che i ragazzi creino valore, il loro valore personale e nuovi valori comuni, quelli che ancora mancano o vengono travisati o trascurati dalla società.
Educazione è non sentirmi dire da un ragazzo che i suoi genitori gli hanno dato certi convincimenti su come è…
Essere genitori diventa quindi essere semplici osservatori, pronti ad ammirare la bellezza che i ragazzi possono mettere in campo, la grandezza che possono realizzare nonostante tutte le difficoltà e le tentazioni verso il negativo.
Educazione è dare il permesso di vivere e di esprimersi liberamente, come lo abbiamo faticosamente cercato noi delle precedenti generazioni.
Educazione è accettare gli sbagli dei ragazzi perché nella sperimentazione della vita gli errori sono inevitabili ma anche necessari ed essere pronti semmai a consolare, non a criticare.
Educazione è guardare questi ragazzi con occhi pieni di fiducia e d’amore perché vogliono prendersi la responsabilità di crescere e di cambiare il mondo.
Passiamo il testimone ai ragazzi: ora tocca a loro portare avanti il mondo, lasciamogli lo spazio, diamogli il tempo e l’occasione, il nostro compito ormai è quello di essere le fondamenta su cui costruiranno bellissimi palazzi.